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Alla fine mi son deciso ad affrontare questo spinoso argomento: i cessi. Non nel senso di persone brutte, perché sappiamo benissimo che ahimè la bellezza è soggettiva, ma mi riferisco al vano dove in casa si annidano lavabo, bidet, water, doccia e lavatrice. Tutti ne abbiamo uno e queste sono certezze, però nel mondo gay, non solo di Augusta, ma in generale ad ogni latitudine, pare che per appartenere al mondo virtuale si debba per forza esibire un selfie tra le piastrelle del bagno.
Ci avete mai fatto caso? Avete mai osservato attentamente un profilo qualsiasi? Perché è un must! Annidato tra una serie di scatti vari spunta sempre l’immortale wc casalingo. Sono anni che mi chiedo quale sia il motivo, come sia possibile che la mia specie esca dalla doccia con il cellulare in mano, il senso di lavarsi i denti a torso nudo con gli addominali in tensione e la postura sempre a tre quarti… boh… io di base quando esco dalla doccia cerco di non scivolare sul pavimento bagnato, mi lavo i denti sempre all’ultimo momento e di base sono già in ritardo con la Badessa che mi aspetta di sotto e l’unica postura a tre quarti che conosco è quella dei dipinti di Leonardo (da Vinci, intendo!).
Quando guardo una chat comprendo che molti gay escono dalla doccia, si annidano un asciugamano alla vita e si specchiano con le labbra a culo di gallina che neanche la Marini riuscirebbe ad imitare, oppure volgono il capo verso l’alto con la bocca socchiusa modello piacere inespresso che potrebbe pure essere considerato arrapante se alle spalle non ci fosse lo stendino con i calzini ad asciugare; perché non avete idea di quello che si può imparare osservando una foto! Infatti puoi capire dalle piastrelle che tipologia di persona ti stia davanti: ad esempio se trovi uno sfondo minimal fatto in serie deduci che il soggetto o è proprietario di un immobile di fresca costruzione o affittuario, ma sempre in un condominio edificato negli ultimi dieci anni; la piastrella anni Ottanta sull’azzurro o beige chiama la voce di mamma nel corridoio che gli dice di darsi una mossa che la cena sta in tavola (consiglio di fuggire a gambe levate da questi soggetti, soprattutto se hanno un’età che oscilla tra i 30 e i 45, oltre questa soglia sono solo dei casi clinici) ed infine la piastrella decò, nel senso di epoca variabile tra gli anni Cinquanta e Settanta, indica un affittuario a vita, che non investe nemmeno nella ristrutturazione di un bagno per un po’ di comodità, secondo voi potrebbe investire in una relazione?
Questa faccenda dei selfie nei bagni turba pure una mia amica che ogni tanto mi chiede solamente: perché? E in effetti mi chiedo sempre come mai ci sia solo lo specchio in bagno, quando sono sicuro che alcuni ne posseggono almeno un paio in camera da letto o nell’ingresso, ma vince sempre il cesso. Come se nessuno girasse nudo per casa, soprattutto con le temperature estive tropicali; la foto da chat la si fa in bagno, possibilmente appena usciti dalla doccia, lo stesso vale per quelle negli spogliatoi della palestra dove ogni volta la Badessa mi indica indirizzo della palestra e nome autentico dell’immortalato, perché i gay di Augusta vanno al massimo in quattro palestre e quindi la ricerca la si compie con estrema facilità.
Poi mi vien da pensare che lo sfondo dei bagni molte volte annulla i paragoni con le proporzioni e tutti su questo sfondo piastrellato in ceramica sembrano alti e boni, che poi li incontri per strada sotto i portiti e capisci che il suo lavandino ti arriva giusto alle ginocchia, che sono alti come un pouf di ikea e avranno pure un fisico scolpito in ore e ore di esercizi, ma li puoi comodamente chiudere in un trolley che supererebbe peso e dimensioni di Ryanair.
In definitiva il selfie nel cesso rimane un mistero, una moda e una consuetudine, però almeno hai idea di come siano i bagni di tutti i gay di Augusta, rimarrà la scoperta della camera da letto o del soggiorno, ma andando ad un appuntamento al buio avrai la certezza di come possa essere quella stanza sempre in fondo a destra.
Mr. K

4 thoughts on “Selfie d’Autore

  1. È vero, puoi capire tanto di una persona guardando il suo cesso, per questo mi assicuro di visitare sempre il cesso di tutte le case in cui vado. D’altra parte puoi capire molto di una persona dal fatto che si scatti uno o più selfie nel cesso di casa… io sono dell’idea che va evitata, a prescindere dalle piastrelle sullo sfondo. Però lo ammetto: la tartaruga di quest’uomo senza testa si fa guardare.

    • beh basta cercare su google, mia cara e di selfie ce ne stanno pure troppi… io ne ho fatti un paio, ma come sfondo mi ritrovo ad avere o la sala di porcellane di charlottenburg schloss o il corridoio di Villa Panza… preferisco sfondi artistici, credo di avere dei problemi…

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